Tanta Classe 1973, il maestro Enrico Zanella è il componente più amato della band. Dice di suonare la chitarra ma il suo vero strumento del cuore sono le anime dei suoi musicisti che dirige dal 2009 con passione, pazienza e un’amorosa testardaggine, tipica solo degli arieti e degli innamorati come lui. Per elencare i suoi artisti e i suoi pezzi preferiti non basterebbe un’intera pagina del sito.
Della musica non butta via niente e sarebbe in grado di far suonare anche i cuscinetti delle lavatrici. Ogni momento di prova vissuto con la band è una crazy story da stampare nella memoria e da cui trarre nuovi preziosi insegnamenti. Il suo superpotere è davvero la testardaggine, quando serve. Il più grande difetto: la testardaggine, quando non serve.
Nata il 18 gennaio 1976, segno capricorno, i suoi esordi nell’Orchestra risalgono a quando nel lontano 2014 suonava le mitiche tavolette, ad oggi è una delle tastieriste più solide della band. Dicono di lei che è una bomba, supercombattiva, la sua anima rock si fonde perfettamente con
la sua inaspettata passione per la musica classica: l’artista del cuore è Wolfgang Amadeus Mozart, il pezzo preferito di sempre è il preludio in do maggiore di Bach. Il suo motto: Tutto si può risolvere!
Amante accanito del caffè zuccherato, Emanuele nasce il 2 settembre da padre Catanese e madre Sassuolese, un perfetto incrocio tra la solidità della bassa emiliana e la furbizia arabo-normanna dei suoi occhi siculi. Nella band suona il SoundBeam dal
2019 e delle tante tournée in giro per il mondo, ricorda perfettamente i sette gatti neri incrociati ad Atene prima di un concerto. La sua band preferita sono i Green Day, il pezzo del cuore ‘il viale dei sogni interrotti’. Il suo superpotere: la forza.
Nato sotto il segno dei pesci, artista completo e poliedrico, Gianfranco salta con destrezza gitana dal mondo della recitazione a quello della musica, senza tradire nessuna incertezza. Nell’Orchestra suona tavolette e tablet, spaziando dalla delicatezza degli strumenti a corde, all’energia primordiale delle percussioni.
Il suo superpotere, lo sguardo magnetico e la velocità. Il vizio, quello di scappare. La sua band preferita è l’Orchestra Scià Scià, il momento che non dimenticherà mai l’esecuzione live di Viva la vida dei Cold Play al teatro Carani di Sassuolo: tutto il pubblico batteva le mani al ritmo della sua grancassa.
Polistrumentista d’eccezione, Paolo è una perfetta bilancia, classe 1971. Non è un caso se nello stesso anno in cui lui nasceva, David Bowie dava alla luce la sua Life on Mars e la signora dei Led Zeppelin comprava la sua scala dorata verso il paradiso. Dei quattro strumenti che suona nella band la chitarra elettrica è il suo preferito,
perchè è adrenalina ed energia pura. Instancabile sistematore di cavi, ama gli abbracci e impazzisce per Springsteen e la sua Born in U.S.A.. Il momento più bello con la band, a Roma nel 2023, quando dopo aver suonato per il Papa hanno visto insieme la Cappella Sistina. Il suo messaggio per il mondo: fate l’amore, non fate la guerra!
Nato con le bacchette il 28 marzo del 1996, Alberto suona la batteria praticamente da sempre. Il suo esordio con l’orchestra Scià Scià risale a pochissimo tempo fa ma la sua ambizione e la sua dedizione artistica l’hanno già portato ad essere la colonna ritmica della band.
I Green day sono la sua band preferita, il suo sogno nel cassetto, andare a vivere a Los Angeles e prendere il sole insieme alle star per le spiagge di Santa Monica.
Suonare col vento non è impresa per tutti, lo sa bene Andrea che con i suoi occhi puliti e celesti porta nella band i suoni eterei e ben calibrati del suo Soundwheel e del suo SoundLine. Classe 1987, segno capricorno, dolcezza disarmante, Andrea della musica ama tutto, ma più di tutto ama suonare con con tutta la band. Il suo superpotere: la memoria.
Il suo unico difetto: tanta bellezza che indossa con eleganza e candore d’infante. Il momento più bello vissuto con la band il concerto con l’orchestra delle scuole Alberto Pio al teatro Carani di Sassuolo per lo spettacolo Caro Maestro. Che la guerra svanisca è il suo augurio per il mondo.
Fan incallito di Vasco, Cristian suona nell’Orchestra Scià Scià le tavolette con passione e precisione svizzera. Ci dice di essere nato l’8 di gennaio ma non rivela l’anno, sappiamo da fonti certe che divide la classe col maestro Zanella. E’ del mitico maestro anche il pezzo che preferisce suonare, ‘Lunar’.
La tournée in Azerbaijan, a Baku, è il ricordo più prezioso vissuto con la band. Il suo superpotere, un silenzio attento e pacifico. Sa di essere bravo ma il suo sorriso bonario tradisce una insindacabile e onorevolissima modestia.
Per fare la vita meno amara, a quindici anni Jack decide di comprarsi una chitarra e da allora non se ne separa più. E’ nell’Orchestra dal 2022 ma è già entrato nel cuore di tutti i suoi componenti. Accento marcatamente emiliano, assoli impeccabili e sorriso travolgente fanno di Giacomo il ‘Bello’ della band.
In un mondo di Jhon e di Paul, lui non è certo un Ringo Star. Il suo superpotere è la costanza, la band preferita di sempre i Guns N’Roses. Il ricordo più bello con l’orchestra: aver diretto Viva La vida per un teatro gremito di persone; la sua ricetta per un mondo migliore: ascoltare buona musica, studiare e coltivare le proprie passioni.
Il 4 settembre del 1988 Luigi sbarca su questa pianeta con un’unica grande missione portare la sua calma e il suo sorriso contagioso all’Orchestra Scià Scià. E’ deciso e risoluto, parla poco ma sogna molto. Instancabile suonatore di tavolette,
da tempo immemore regala emozioni e sorrisi alle sue fan sparse per il mondo.
C’è finalmente un cielo per la piccola stella di Lorenzo, e quel cielo è il cielo limpido e sereno dell’orchestra Scià Scià. Sensibile e determinato, non sono passati neanche tre anni da quel 2021 in cui Lorenzo suonò la tastiera con la band per la prima volta, arrivando a contagiare tutti con la sua sfegatata passione per il cantautorato sporco e polveroso della via Emilia.
Sincero come il lambrusco, tenero come una tigella ancora calda, dei dietro le quinte con l’Orchestra, Lorenzo ricorderà per sempre il suo primo concerto e la commozione alla fine delle prove nel teatro di Marano.
Bilancia ascendente leone, sensibile accogliente e premurosa, se non si fosse capito, Cristina è la mamma del gruppo. Nell’Orchestra è esperta di Soundbeam e Tavolette, il pezzo che preferisce suonare è Summer del maestro Zanella, ama i Queen e il suo lavoro, che ormai da tanti anni consiste nel prendersi cura della band e dei suoi componenti.
L’emozione più bella vissuta con gli Scià Scià rimane la visita a papa Francesco in Vaticano: aver suonato per lui e averlo potuto incontrare da vicino è stato un regalo di cui ancora oggi è profondamente grata. Il superpotere di Cristina è sicuramente la resilienza, come si potrebbero spiegare altrimenti i suoi anni mostrati con la data segnata nel suo certificato di nascita?!
Chissà come è il mondo visto attraverso le lenti ambrate dei suoi rayban, certo è che lui può leggere la tua mente come Alan Parson e il suo occhio nel cielo. Stefano Tincani è il Sadhguru dell’Orchestra, in grado di suonare con la sola forza del pensiero tutti gli strumenti a corde e senza corde, con la pratica dei 16 mantra della meditazione trascendentale è riuscito a raggiungere vertici mistici e conoscenze musicali sconosciute ai più,
tenendo peraltro nascosto al mondo il suo vero superpotere: il sugo per la pasta al tonno. Tutto in lui è avvolto nel mistero eccetto una limpida certezza: Stefano crede in te e nelle tue capacità musicali. Il suo solo difetto, che per noi è solo un pregio, lui si accorda in 432hz
Si aggira per i corridoi della cooperativa con fare sornione, simulando aria da nerd e una certa maldestra goffagine, ma è tutto un barbatrucco, il nostro Alessandro Catti, è tutt’altro che Clark Kent. Gunny, così lo chiamano i suoi più intimi fratelli dell’orchestra, è un genio assoluto dell’informatica e il più astuto e raffinato ideatore di meme e indovinelli di tutta la contea delle terre d’argine. Nei suoi viaggi verso quel paese vicino l’Islanda, Padova, Alessandro ascolta sempre Giorgio Vanni e
Cristina D’Avena, come fosse davvero il nerd che finge di essere. Con la sua tastiera suona con piacere tutte le hit dei Pinguini tattici nucleari, anche se il pezzo che preferisce in assoluto suonare è Il maestro venuto dall’oriente del mitico Zanella. Nonostante lui non ci creda ancora c’è un mondo là fuori che si è gia accorto dei suoi superpoteri e non aspetta che di essere salvato dalla sua musica e dai suoi indovinelli.